Presicce - Via Roma

Presicce – Via Roma

Riposa tra due giocaie sub appennine che stanno l’una a levante l’altra a ponente, nel piano di una vallata così aprica e ridente che, guardati i suoi pini caratteristici a grande ombrello, qualche palma dattilifera, le creste dei monti coronate di sempre verde ulivo, il tappeto sfioccato e variopinto dei grassi campi che lo circondano, vi dà a primo acchitto l’aria di un luogo orientale, l’idea della valle di Baidar, l’Arcadia antica, la Tebe della Crimea. A chi venga da ogni costa ei si para innanzi come chiuso in un vasto e basso anfiteatro, ma sorpassa di 105 metri l’altezza del mare, e resta nei gradi 4.0.21. di long. Orientale 39.53.50 di lat. Boreale. Stannovi intorno, come tante sentinelle che lo guardano e lo presidiano le chiesine di nostra Donna Addolorata, di Loreto, degli Angeli, del Soccorso e del Carmine; ricordi e testimoni irrecusabili della pietà dei passati! (G. Arditi)

 

Questa è la mirabile descrizione che ne fa l’Arditi nel suo libro “La corografia fisica e storica della provincia di terra d’Otranto” scritto nel 1879.

 

Presicce - Via della Repubblica

Presicce – Via della Repubblica

Presicce è oggi un piccolo centro nel cuore delle serre. Confina a nord con Acquarica del Capo da cui dista, ormai, pochi metri; a sud con Salve; ad est con Alessano e Specchia; verso ovest si spinge quasi fino a raggiungere il mare, da cui dista circa 8 Km. La zona di Presicce situata in direzione Sud-Ovest che guarda verso il mare è denominata Zona “Saracina”. L’impulso decisivo alla formazione dei primi nuclei del centro abitato di Presicce coincide con l’insediamento normanno che opera in due direzioni principali: la costruzione di opere di fortificazione (nucleo originario del Castello e torre Cesi) e la bonifica del terreno paludoso della valle. L’abitato di Presicce si costituisce a gruppi successivi provenienti dai casali vicini: Pozzo Mauro, Compignano, Cardigliano.
Il centro antico si accrebbe via via intorno al nucleo originario formato dalle contrade Puzzello, Crudili, Martini, Sereni sviluppandosi intorno all’asse principale che parte da via Michele Arditi sino a via Gramsci.

 

Presicce - Piazza del Popolo

Presicce – Piazza del Popolo

Nel suo centro storico furono edificati numerosi palazzi, il più famoso è senz’altro quello noto oggi come Palazzo ducale Paternò costruito, su quello che era il castello, intorno agli anni Trenta del Seicento, e che ha subito nel corso degli anni alcune trasformazioni. E’ interessante visitare oltre al palazzo che oggi è sede del “Museo della civiltà contadina” anche il giardino pensile che si affaccia su Piazzetta Villani. A fianco troviamo la Chiesa Matrice dedicata a Sant’Andrea protettore del paese e ricostruita nel XVIII secolo. Possono essere ammirati, nel centro storico, i diversi motivi architettonici: rinascimentali, barocchi, presenti in palazzi e chiesette.   E poi  si possono visitare alcuni trappeti “a grotta”, scavati nella roccia calcarenitica, che attraversano il paese. Presicce è arrivata ad annoverare, nel corso dell’età moderna, circa ventitre frantoi, la maggior parte dei quali è situata tra Piazzetta Villani, Piazza del Popolo, via Gramsci. Proprio grazie a questi frantoi Presicce godeva di una certa prosperità economica.

 


Il centro antico

Il centro antico si sviluppò lungo due assi portanti:

  • il primo lungo la “via di mezzo” o “via pubblica” (attuali Via Michele Arditi e Via A.Gramsci) che congiungeva i Castelli di Acquarica e Presicce e proseguiva verso Leuca. Su questa via si concentra la maggior parte dei palazzi nobiliari costruiti tra il XVI e il XVIII secolo. Attorno ai palazzi numerose le case a corte
  • il secondo lungo Via Donnica e Via Calasse (attuali Corso Italia e Via E. Arditi) che congiungevano la “Via di mezzo” con il convento dei Carmelitani con annessa Chiesa della Madonna del Carmine (1585-90).

Scrive il Sigliuzzo nel suo libro “ Presicce dalle origini al XVII sec. origini e vicende feudali”:

Presicce e feudi dipendenti considerati fra i più poveri del Salento, per la natura calcarea del terreno, divenne il comune più ricco di tutto il capo di Leuca, centro commerciale di primo piano, imponendosi su tutti i mercati per la produzione dell’olio, vino, bestiame da macello, lane grezze e lavorate e formaggi. La Presicce invisibile, quella sotterranea dei fiabeschi antri dei trappetari aveva portato il progresso alla nuova Presicce delle vie ampie e soleggiate, palazzi fortificati, nuove chiese e cappelle, colonne votive, complesso di una comunità borghese colta e lungimirante, alleata del popolo che non sapeva piegarsi ai capricci dei soliti baroni tirannelli.

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